I chip Intel in Europa e in Italia? Ecco a che punto siamo
Il piano per il più grande investimento tecnologico in Italia nella storia repubblicana, quello di Intel per i semiconduttori, “sembra sempre di più su un binario morto”, scrive il Corriere della Sera. “Nessuna decisione di investimento in Italia è stata presa e tutto è ancora in corso di valutazione, dicono persone vicine al vertice dell’azienda” al giornalista Federico Fubini, in questi giorni a Davos per seguire il World Economic Forum.
Dieci mesi fa Pat Gelsinger, l’amministratore delegato di Intel, aveva annunciato “piani per un investimento iniziale di oltre 33 miliardi di euro per costruire un mega-sito di semiconduttori all’avanguardia in Germania, per stabilire un nuovo centro di ricerca e sviluppo (R&S) e progettazione in Francia e per espandere le capacità in ricerca e sviluppo, produzione, servizi di fonderia e produzione back-end in Irlanda, Italia, Polonia e Spagna”. Con questo investimento “storico”, si leggeva nel comunicato, “Intel porterà la sua tecnologia più avanzata nel continente, aiutando l’Unione europea a creare un ecosistema di chip europeo di prossima generazione”.
Per l’Italia – in Veneto o Piemonte – 5 miliardi
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