Gli stipendi non tengono il passo all’inflazione. Ecco perché

Gli stipendi dei lavoratori non tengono adeguatamente il passo all'inflazione. E a poco sono serviti gli interventi governativi.

Busta paga sempre più povera e ridotta al lumicino. Stipendi sempre più miseri: il taglio del cuneo fiscale, introdotto dal governo guidato da Giorgia Meloni, non ha apportato dei benefici reali ai lavoratori.

Grazie al taglio del cuneo fiscale, i dipendenti riusciranno a trovarsi in busta paga poco meno di 100 euro al mese. Una cifra che risulta essere insufficiente per recuperare il potere d’acquisto delle famiglie, che nel corso del 2022 hanno perso qualcosa come 10 miliardi di euro.

La situazione degli stipendi degli italiani appare ancora più drammatica se si va a dare uno sguardo al passato. Un’analisi effettuata dal “Fatto Quotidiano” ha messo in evidenza che gli interventi effettuati dalla seconda metà del 2021 risultano essere insufficienti a proteggere il potere d’acquisto delle famiglie. L’inflazione ha iniziato a crescere senza sosta fin dallo scoppio della guerra in Ucraina e continua ancora oggi a pesare sulle tasche dei lavoratori e delle loro famiglie.

Busta paga, non basta il taglio del cuneo fiscale

l’analisi ha messo in evidenza che lo stanziamento, arrivato attraverso l’ultimo Decreto Lavoro, che dovrebbe incrementare di quattro punti l’esonero


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