Gli Sciti usavano la pelle dei loro nemici per fabbricare custodie per le loro frecce
La storia degli antichi Sciti come temibili guerrieri risale a più di 2.000 anni fa, e ora la ricerca di un team multi-istituzionale di antropologi conferma che sono guerrieri spietati. I ricercatori hanno scoperto che i guerrieri sciti portavano le loro frecce in faretre di cuoio realizzate con la pelle dei loro nemici sconfitti.
Gli Sciti (dal VI al III secolo a.C.) erano un popolo nomade noto per la sua natura feroce e la maestria nell’equitazione nelle antiche steppe eurasiatiche. Le loro vite erano profondamente intrecciate con i paesaggi selvaggi ed estesi in cui vagavano. Vivendo in armonia con l’ambiente ostile, svilupparono una formidabile reputazione come guerrieri e abili cavalieri. Il loro stile di vita nomade significava che erano in costante movimento, adattandosi alle condizioni in continua evoluzione della steppa. Erano arcieri esperti, in grado di tirare con precisione da cavallo mentre galoppavano ad alta velocità, un’abilità che li rendeva formidabili in battaglia. Nel loro progetto, riportato sul sito ad accesso libero PLOS ONE , i ricercatori hanno testato un resoconto dello storico greco Erodoto riguardo ad alcuni comportamenti degli
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