Gli Anoli Subacquei: Il Mistero dei Cappelli a Bolle

Uno studio rivela che le bolle d'aria consentono agli anoli di rimanere sott'acqua più a lungo, proteggendoli dai predatori. Le bolle potrebbero agire come 'branchie fisiche' per la respirazione subacquea.

Nel 2021 è stato annunciato che un gruppo di notevoli lucertole era diventato il primo gruppo di vertebrati conosciuto per utilizzare bolle per respirare sott’acqua. Sembra che gli anoli stessero utilizzando i loro accessori d’aria come una sorta di attrezzatura per il riciclo del respiro, ma era ancora oggetto di dibattito se servisse a una funzione o fosse semplicemente un curioso incidente.

Per la prima volta, uno scienziato è riuscito a dimostrare che i cappelli a bolle d’aria hanno un’influenza significativa sulla durata delle immersioni degli anoli sott’acqua. Piuttosto interessante considerando che è un ottimo modo per evitare i predatori. “È eccitante e gratificante confermare che queste bolle sembrano avere un’importante funzione nel comportamento di immersione degli anoli in acqua”, ha dichiarato l’autrice dello studio Lindsey Swierk dell’Università di Binghamton a IFLScience.

L’idea che le bolle di riciclo permettano agli anoli di immergersi per lunghi periodi è sempre sembrata logica, ma non era stata testata sperimentalmente. Per testare la teoria, Swierk ha applicato un emolliente sul naso di alcuni anoli, impedendo la formazione di una bolla quando andavano sott’acqua. L’obiettivo


Leggi tutto: https://www.scienzenotizie.it/2024/09/18/gli-anoli-subacquei-il-mistero-dei-cappelli-a-bolle-0093091


LaCittaNews è un motore di ricerca di informazione in formato magazine, aggrega e rende fruibili, tramite le sue tecnologie di ricerca, in maniera  automatica, gli articoli più interessanti presenti in Rete.  LaCittaNews non si avvale di nessuna redazione editoriale.   =>  DISCLAIMER

Buy Me A Coffee

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.