Gas: la crisi è alle spalle ma permangono le incognite

Un anno fa avevamo lo spauracchio dell’inverno al gelo e della necessità di razionare i consumi di gas a causa delle minacce dell’allora principale fornitore, la Russia, di interrompere le esportazioni verso l’Italia. Oggi invece la crisi energetica non disturba più il sonno degli italiani, dal momento che abbiamo chiuso l’inverno con riserve intaccate molto […]

Un anno fa avevamo lo spauracchio dell’inverno al gelo e della necessità di razionare i consumi di gas a causa delle minacce dell’allora principale fornitore, la Russia, di interrompere le esportazioni verso l’Italia. Oggi invece la crisi energetica non disturba più il sonno degli italiani, dal momento che abbiamo chiuso l’inverno con riserve intaccate molto meno delle previsioni e con scorte di gas al 60%. E con la prospettiva che anche il prossimo inverno, ragionevolmente, non porterà con sé una crisi dell’energia. Lo scenario è tracciato da uno studio dell’Ispi (Istituto per la Politica Internazionale) che ha analizzato domanda e offerta in Italia arrivando a una conclusione in forma interrogativa: c’è persino troppo gas? Com’è davvero la situazione e su che livelli si attesterà il prezzo della materia prima?

Per l’Italia e l’Europa è appena terminato l’inverno peggiore. A fine aprile rimanevano a disposizione 11 miliardi di metri cubi di gas mentre le riserve strategiche, cioè la cosiddetta soglia di sicurezza, ammontano a 4,6 miliardi. Una situazione ribaltata rispetto allo scorso settembre, quando si prevedeva di dover intaccare le riserve


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