
Ftalati nell’olio extravergine: Primadonna della Lidl il peggiore secondo il test francese
L’olio extravergine di oliva rappresenta una colonna portante della dieta mediterranea, apprezzato per le proprietà benefiche e per il profilo nutrizionale equilibrato, anche se purtroppo non sempre ciò che si trova sugli scaffali dei supermercati rispecchia gli standard qualitativi attesi. Lo evidenzia un’indagine della rivista francese 60 Millions de Consommateurs, che ha sottoposto a test...
Un’indagine francese ha esaminato 22 oli extravergini d’oliva: emergono ossidazione, plastificanti e idrocarburi. Costa D’Oro bio tra i migliori, Primadonna Lidl tra i peggiori.
7 Giugno 2025
L’olio extravergine di oliva rappresenta una colonna portante della dieta mediterranea, apprezzato per le proprietà benefiche e per il profilo nutrizionale equilibrato, anche se purtroppo non sempre ciò che si trova sugli scaffali dei supermercati rispecchia gli standard qualitativi attesi. Lo evidenzia un’indagine della rivista francese 60 Millions de Consommateurs, che ha sottoposto a test comparativo 22 oli extravergini d’oliva reperibili nella grande distribuzione, contenente sia prodotti convenzionali che biologici.
L’analisi è stata affidata a un laboratorio indipendente, ed ha individuato almeno una forma di contaminazione in ogni campione esaminato. I principali elementi critici riguardano la presenza di plastificanti, in particolare ftalati, oltre a residui di idrocarburi e livelli preoccupanti di ossidazione.
I risultati dell’analisi: ftalati ovunque, anche nel bio
Uno degli aspetti più critici emersi riguarda la diffusione dei
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