Erasmus, “il mio coinquilino è sonnambulo: come lo abbiamo ritrovato in strada”: la storia assurda
Esperienze trascendentali in Erasmus: un coinquilino, sonnambulo, dava del filo da torcere agli studenti che vivevano con lui, costretti a stare dietro, non senza divertimento, alle sue follie
L’Erasmus: un periodo di felicità pura. Lo sa bene chi tra i Millennials ha fatto questa esperienza, che, quando si racconta, ci si consuma in profondi sospiri di nostalgia, mentre lo sguardo vaga, sognante, e riporta a quei giorni di spensieratezza pura.
Il programma più amato dagli studenti universitari di tutto il mondo regala gioie e ricordi che restano impressi per sempre nella memoria. Ma sapete Erasmus che cosa significa? Questa parola non è altro che l’acronimo di EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students, e cioè un programma di mobilità studentesca dell’Unione europea nato nel lontano 1987. Da quell’anno, sempre più universitari vi hanno aderito, in numeri assai crescente. Fino ad arrivare ad oggi, in cui questa esperienza resta una di quelle tappe obbligatorie da compiere nella vita di uno studente.
Esperienze bellissime di formazione, scoperta di altre culture, interscambio continuo, occasioni di imparare una nuova lingua, quella del paese ospitante.
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