Economia circolare: i vantaggi per imprese, commercianti e artigiani

Estendere il ciclo di vita di un prodotto per pesare meno su consumatori e ambiente: è il concetto alla base dell’economia circolare, che sta prendendo sempre più piede diventando un modello di business in grado anche di creare posti di lavoro anche nell'ambito delle piccole e medie imprese, del commercio e dell'artigianato L'articolo Economia circolare: i vantaggi per imprese, commercianti e artigiani proviene da Agenda Digitale.

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Estendere il ciclo di vita di un prodotto per pesare meno su consumatori e ambiente: è il concetto alla base dell’economia circolare, che sta prendendo sempre più piede diventando un modello di business in grado anche di creare posti di lavoro anche nell’ambito delle piccole e medie imprese, del commercio e dell’artigianato

04 Nov 2022

(Immagine: https://www.pexels.com)

L’Italia è in cima alle graduatorie europee dell’economia circolare, un comparto economico che (dati 2021) offre lavoro a 519mila persone e che vale 3,5 miliardi di euro di Pil, cifra superiore al valore medio europeo fermo a 2,2 miliardi di euro. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste e qual è l’impatto sulle imprese.

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In che cosa consiste l’economia circolare

L’economia circolare non può essere reclusa in una definizione specifica, va inserita in un contesto produttivo e consumistico che sussiste nel riciclo, nel ricondizionamento e nel riutilizzo di materiali e prodotti non di rado inseriti in un sistema di condivisione e di prestito. Lo scopo ultimo è quello di prolungare il ciclo di vita dei prodotti e ridurre i rifiuti.

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Da qui la nascita di una filiera che ha regole, modelli di business, fatturati e che genera diversi indici per valutare l’intero comparto che, come detto, estende le proprie maglie a qualsiasi prodotto possa essere immesso nuovamente nell’economia. Tra gli attori che animano l’economica circolare non figurano soltanto centri di ricerca o startup dalla vocazione sociale ma anche imprese consolidate.

Perché si chiama economia circolare

Nel 1976 l’architetto svizzero Walter Stahel e l’economista Geneviève Reday hanno presentato alla Commissione europea il rapporto “The Potential for Substituting Manpower for Energy” disegnando così – seppure sul piano squisitamente teorico – un’economia basata sul riutilizzo dei beni e l’impatto che questa avrebbe avuto sull’ambiente e sulla creazione di impiego.

L’idea di circolarità è ispirata ai cicli della natura che riutilizza perennemente materiali biologici per alimentare sé stessa. Allo stesso modo è stata immaginata un’economia nella quale si riavviano i beni che produce, facendo leva sul riciclo o la riparazione e il conseguente riutilizzo.

Quali sono i cinque pilastri dell’economia circolare

L’uso del termine economia appare a tratti restrittivo, tant’è che aderire alla


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