
E-Car europea: può davvero salvare l’industria dell’auto?
E-Car europea: opportunità o semplice promessa? Critiche al dialogo strategico UE tra tanti annunci e pochi fatti concreti
Venerdì scorso è andato in scena a Bruxelles l’ultimo round (per ora) del “Dialogo Strategico sul Futuro dell’Industria Automobilistica“, presieduto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, dove tra proclami, buoni propositi e le immancabili foto di gruppo (per tacere del ricco buffet) si è tornati a spingere forte sulla E-Car europea, presentata quasi come l’ultima speranza per l’industria dell’auto europea che arranca sotto il peso della transizione elettrica e della concorrenza globale. Ma questi fantomatici veicoli elettrici low-cost, ispirati alle kei car giapponesi, potranno davvero salvare un settore che impiega 13 milioni di persone e genera il 7% del Pil UE? Lo scopriremo solo vivendo (cit.) ma per adesso dall’incontro è emerso il solito copione fatto di tante parole ma pochi fatti concreti.
IL PROGETTO DELLA E-CAR EUROPEA TRA PROMESSE E REALTÀ
L’idea di una E-Car europea – leggera, economica, ecologica e prodotta con filiere locali – è quella di una piccola auto elettrica capace di rivitalizzare la produzione e diffondere su larga scala (grazie alla praticità e ai prezzi bassi) la mobilità green. Bruxelles ha ribadito la
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