Dispositivi antiabbandono: la multa come soluzione preventiva?
Quando le morti, soprattutto di bambini, smuovono le coscienze l’unica soluzione sembra essere l’incremento delle sanzioni. È davvero così?
Dopo i recenti tristi fatti di cronaca, ecco tornare in voga i dispositivi antiabbandono. Questi dispositivi di sicurezza sono obbligatori in Italia dal 2019, ma continuano a essere sottovalutati, anzi dimenticati. Tra le cause elencate anche la mancanza di controlli efficaci da parte delle forze dell’ordine. Il rischio però è quello di utilizzare questa come capro espiatorio. Se sono davvero l’unica soluzione per azzerare questa fetta di mortalità infantile, perché non vengono inseriti di default dalla fabbrica in ovetti e seggiolini? Che ne è del sostegno genitoriale a prescindere da ulteriori dispositivi a cui delegare?
DISPOSITIVI ANTIABBANDONO: COSA SONO?
I sensori anti-abbandono vengono definiti come dispositivi di allarme, la cui funzione principale è quella di prevenire l’abbandono dei bambini, di età inferiore ai quattro anni. I dispositivi devono essere conformi alle disposizioni previste dal decreto attuativo e avere il marchio CE per essere considerati a norma. Ne esistono di tre tipologie in commercio: la prima variante sono quelli indipendenti (o universali), che si possono usare su qualsiasi seggiolino passando da uno all’altro. Hanno un sensore di peso da mettere sotto il bambino,
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