Da Made in China a Made in India: cosa c’è dietro i cambiamenti di produzione di Apple?
L’azienda di Cupertino, tramite i suoi fornitori, sta spostando la produzione di cellulari dalla Cina all’India e al Vietnam per motivi che non sono solo economici: c'entrano la strategia Zero Covid, l'immagine pubblica e i danni reputazionali
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Designed by Apple in California, assembled in China. Se togliete la cover (applicata presumibilmente da tutti) e girate il vostro iPhone, troverete questa breve frase sulla parte bassa del retro del cellulare. E guardatela bene, perché per quanto piccola come incisione, potrebbe rimanere storica. Apple infatti sta pianificando di spostare gran parte della sua produzione dalla Cina all’India, dove l’azienda californiana ha già in atto accordi per la produzione di alcuni prodotti.
La strategia sembra valida soprattutto per un motivo: i problemi che negli ultimi mesi hanno intaccato l’economia e la società cinese si sono riflessi – necessariamente – anche nella produzione degli iPhone. E questo Apple – che a conti fatti tra le big tech americane è quella messa meglio di tutti: 90,1 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre – non se lo può più permettere. Sia per una questione di immagine sia per motivi economici. La vicenda chiave, infatti, o se vogliamo chiamarla molto più tradizionalmente “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, è la vicenda legata a Foxconn, l’azienda taiwanese con cui Apple ha l’accordo per la produzione
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