«Cortocircuiti che ustionano il cervello». Filippo Scòzzari è ancora il delinquente del fumetto italiano

Abbiamo intervistato uno dei padri del fumetto underground nostrano: 'Frigidaire', 'Cannibale', la lotta contro la 'Kultura Alta', la nausea esistenziale, le fiere del 'Nulla Demente', il nuovo libro e il bisogno di rompere i coglioni
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La buona notizia è che Filippo Scòzzari è sempre nel pieno della lotta, uno scontro dai tratti dicotomici, un tormentoso incedere contro le bassezze dell’ordinario, del reiterato, dell’innocuo. La sua opera resta fra le più detonanti dell’ultimo mezzo secolo, quasi un’aporia per un’Italia che nel fumetto ha sempre creduto poco ma che in lui ha riconosciuto un autore di irriverente originalità e dissonante audacia. A ribadire la necessità dei suoi “cortocircuiti” – come lui stesso li definisce – è arrivato Una Regina, Due Re, il volume per Coconino Press che ripropone il meglio delle sue opere, un librone dal peso artistico elevatissimo che segue l’uscita di altri due titoli come Lassù no e Il mar delle blatte.

Fra le pagine dell’ultima raccolta troviamo dunque tutte le storie e le tavole di tre personaggi fondamentali del fumettista bolognese, soggetti unici nel panorama della nona arte come Suor Dentona, Primo Carnera e Dottor Jack. A rendere ancor più interessante la pubblicazione c’è stato il lavoro di scansione e ritocco di Scòzzari, che ha perfino cesellato i testi in un’operazione di definitiva revisione. I


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