COP28 sul clima? Paradossale

la conferenza sul clima tenuta da un petroliere con più lobbisti del fossile che rappresentanti delle nazioni.

In un anno in cui le temperature globali e le emissioni di gas serra hanno infranto ogni record (siamo di fronte all’anno più caldo mai registrato nella storia) c’è stata un’esplosione di lobbisti delle compagnie di combustibili fossili che si sono diretti alla COP28. 

408807855 893229375529524 3341625425891950212 n
COP28 sul clima? Paradossale 3

E pensare che sembravano tanti a COP26, a Glasgow, quando i rappresentanti delle aziende oil and gas erano 503! Tutti dissero: un record, mai così tanti. Più di cinquecento. Che roba, dove andremo di questo passo. A COP27 a Sharm el-Sheikh i rappresentanti oil and gas erano 626. E quest’anno?
Sono 2456.
Duemilaquattrocentocinquantasei.

Capito? Hanno avuto un numero di accessi quasi quattro volte superiore a quello concesso l’anno scorso. Questo aumento coincide con una COP in cui i combustibili fossili e la loro progressiva eliminazione rappresenta un punto focale in una conferenza presieduta dal capo della compagnia petrolifera degli EAU. E niente, fa già ridere così. 

Per questo è aumentata la richiesta da parte dei paesi del Sud del mondo, di funzionari e rappresentanti delle Nazioni Unite e della società civile mondiale in generale, di espellere i grandi inquinatori dai colloqui. Alla COP28 ci sono più lobbisti che rappresentanti delle delegazioni nazionali: i 2.456 lobbisti dei combustibili fossili sono in inferiorità numerica solo rispetto alle 3.081 persone portate dal Brasile (che dovrebbe ospitare la COP30) e degli Emirati Arabi Uniti, nazione ospitante, che ne ha portati 4.409.

La coalizione Kick Big Polluters Out (KBPO) ha analizzato riga per riga l’elenco dei partecipanti alla COP28 nello studio più approfondito sulla presenza dell’industria dei combustibili fossili ai colloqui, mai fatta fino ad oggi. Tra gli ulteriori risultati principali:

  1. I lobbisti dei combustibili fossili hanno ricevuto più abbonamenti alla COP28 di tutti i delegati delle dieci nazioni più vulnerabili dal punto di vista climatico messi insieme (1509), sottolineando come la presenza dell’industria stia facendo impallidire quella di coloro che sono in prima linea nella crisi.
  2. Ad un vasto numero di lobbisti dei combustibili fossili è stato concesso l’accesso alla COP come parte di un’associazione di categoria. Nove dei dieci gruppi più grandi provenivano dal Nord del mondo. La più grande è stata l’International Emissions Trading Association (IETA) con sede a Ginevra, che ha portato 116 persone tra cui rappresentanti di Big Polluters come Shell, TotalEnergies e la norvegese Equinor.
  3. Un ulteriore segnale del fatto che la COP28 viene utilizzata dai grandi inquinatori è che il numero di lobbisti a cui è stato consentito l’ingresso ai colloqui di Dubai è sette volte superiore rispetto a quello dei rappresentanti indigeni (316).
  4. La Francia ha portato giganti dei combustibili fossili come TotalEnergies ed EDF come parte della sua delegazione nazionale, l’Italia ha portato un team di rappresentanti dell’ENI e l’Unione Europea ha portato dipendenti di BP, ENI ed ExxonMobil.

A questo punto e vista la farsa del sultano patrocinatore (anche negazionista), come ha scritto KBPO ci sarebbe da chiedere: 

1. Che chi inquina non possa più scrivere le regole.

Ai grandi inquinatori non deve essere concesso l’accesso alle politiche climatiche perché ciò consente loro di continuare a influenzare, indebolire e minare indebitamente la risposta globale al cambiamento climatico. Questo è il motivo per cui siamo sull’orlo di una nuova estinzione. La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici deve stabilire urgentemente un quadro di responsabilità per porre fine a questa possibilità da parte delle imprese inquinanti. Come passo successivo immediato, tutti i partecipanti devono essere tenuti a divulgare e dichiarare pubblicamente i propri interessi. Le persone meritano di sapere chi è al tavolo decisionale e qual è la loro vera agenda.

2. Basta finanziare l’azione per il clima.

Nessuna partnership o sponsorizzazione di colloqui sul clima o azioni per il clima con i grandi inquinatori.  Né ora né mai. Ai principali inquinatori non deve essere permesso di fare il greenwashing e di comprare, letteralmente, la propria uscita dalla colpevolezza per una crisi che loro hanno causato. Due grandi inquinatori erano stati nominati partner della COP27: Coca-Cola (il più grande inquinatore mondiale di plastica e uno dei principali bloccanti politici dell’azione per il clima) e Microsoft (il più grande partner tecnologico mondiale dell’industria del petrolio e del gas). L’UNFCCC non riuscirà mai a raggiungere gli obiettivi finché tutto ciò che fanno sarà ritenuto accettabile.

3. Chi inquina è fuori ed è il popolo che deve entrare.

Sebbene la società civile abbia sempre partecipato al processo COP, i governi hanno reso ogni volta più difficile per le ONG e i movimenti per la giustizia climatica far sentire la propria voce. Abbiamo bisogno di un’inclusione equa e significativa. L’azione per il clima deve incentrarsi sulla leadership e sull’esperienza vissuta delle persone, in particolare di quelle in prima linea nella crisi climatica. Con le comunità in prima linea in testa, dobbiamo porre fine al finanziamento e alla convalida di distrazioni pericolose e false soluzioni che promuovono i profitti dei grandi inquinatori, consentendo i loro abusi e garantendo decenni di ulteriore utilizzo di combustibili fossili.

4. Resettare il sistema.

Il capitalismo sta distruggendo la vita così come la conosciamo. È tempo di costruire un nuovo modo di vivere e di collaborare che funzioni per le persone, non per chi inquina, e che ripristini, anziché distruggere, la natura. Abbiamo bisogno di soluzioni reali, giuste, responsabili, sensibili al genere, guidate dalla comunità, che ripristino l’ambiente. Misure comprovate e trasformanti da attuare rapidamente e correttamente. Abbiamo bisogno di una transizione totale ed equa dai combustibili fossili. Abbiamo bisogno di soluzioni reali che mettano al centro i diritti dei popoli indigeni, delle comunità locali e la protezione di coloro che si battono per la giustizia. Abbiamo bisogno di porre fine all’impunità e agli abusi dei grandi inquinatori. 

E come vedete dalla foto qui sotto, i risultati si vedono tutti. 

408801530 893206242198504 1755226888720636940 n
COP28 sul clima? Paradossale 4

Fonte: https://www.globalwitness.org/en/press-releases/record-number-fossil-fuel-lobbyists-granted-access-cop28-climate-talks/

https://wid.world/news-article/climate-inequality-report-2023-fair-taxes-for-a-sustainable-future-in-the-global-south/?utm_source=substack&utm_medium=email

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.