Come ha fatto il Qatar a diventare una (vera) potenza del calcio
Premessa: nel 2011, un anno prima di diventare segretario del Partito Comunista e poi presidente della Repubblica Popolare cinese, Xi Jinping disse di avere tre sogni: che la Cina si qualificasse per la Coppa del Mondo, che ospitasse un torneo e che alla fine vincesse il campionato del mondo. Da lì si lanciò in una […]
Premessa: nel 2011, un anno prima di diventare segretario del Partito Comunista e poi presidente della Repubblica Popolare cinese, Xi Jinping disse di avere tre sogni: che la Cina si qualificasse per la Coppa del Mondo, che ospitasse un torneo e che alla fine vincesse il campionato del mondo. Da lì si lanciò in una campagna per trasformare il suo Paese in una superpotenza del calcio, imponendolo in tutte le scuole come attività curriculare, costruendo decine di migliaia di campi, ingaggiando Marcello Lippi e decine di allenatori e calciatori occidentali, permettendo ai grandi gruppi nazionali (vedi Suning con l’Inter) di comprare club stranieri.
Avanti veloce fino a marzo 2022: dopo aver perso con il Giappone per 0-2 e con il Vietnam per 1-3, la nazionale di calcio cinese è stata sconfitta dall’Oman per 0-2, chiudendo la sua corsa verso la fase finale del mondiale che inizia domani in Qatar. Nel frattempo, l’ordine ai paperoni cinesi che si erano avventurati all’estero è stato di tornare in patria, anche perché la popolazione cinese non amava vedere centinaia di milioni (perlopiù
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