Claudio e Jody Cecchetto: buon sangue non mente

Prima intervista a due per padre e figlio, che hanno molto in comune. La professione di disc jockey, la passione per la musica, il talento. E, ora, anche il Festival di Sanremo

Jody, ha sempre il cellulare in mano. Che cosa pensa della circolare del ministro Valditara, secondo la quale l’uso di smartphone e videogiochi produce sui più giovani gli stessi effetti della cocaina?
J.: «Devo dire che cosa penso di questa cagata incredibile? Questa sì che è una cosa da boomer: si vuol trovare per forza qualcosa di brutto in qualcosa che, come tutto, ha lati buoni e cattivi. Quello del gaming e delle sue community è un mondo che le vecchie generazioni ritengono minaccioso solo perché non lo capiscono fino in fondo».
C.: «Il problema sono le dipendenze in genere, non i videogiochi in sé».

Ha mai avuto dipendenze, lei?
C:. «La musica. Che frase a effetto, ragazzi! No… o forse invece ne ho avute tante. Quando qualcosa mi piace, ne divento dipendente. Per fortuna le cose che mi sono piaciute nella vita non fanno male».

Questa fase della sua vita è, per lo più, dedicata alla politica.
C.: «So che si chiama così, ma ultimamente non è una bella parola. Mi occupo di persone. Mi sono candidato a Riccione perché credo che il sindaco debba


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