Chris Hemsworth: «Ho scoperto una predisposizione genetica all’Alzheimer per questo mi prenderò una pausa»

In un incontro esclusivo con Vanity Fair, l'attore parla di film, del futuro di Thor, dei suoi affari, della paternità e di come la genetica abbia stravolta la sua esistenza

Recitare la entusiasma ancora? È quello che vuole continuare a fare o fantastica di aprire un’azienda vinicola?
«Mi emoziona sempre. Ora tuttavia voglio ricaricarmi, non pensare tanto al futuro. Non sono in uno stato, per così dire, passivo, ma voglio lasciare andare un po’ le cose così come sono. Non è apatia, ma tranquillità. Posso parlare per ore di quello che voglio fare, ma è una cosa che non mi riempie più la testa 24 ore su 24, 7 giorni su 7, come succedeva prima. Non è la passione perduta, è solo un senso di soddisfazione e di orgoglio per quello che ho fatto e per le esperienze che ho vissuto. Accetto di buon grado ciò che mi offrirà il futuro. È bello anche starsene seduti senza urgenze di alcun tipo, senza preoccuparsi se ci saranno o no nuove proposte. Volendo, si può continuare a fare la stessa cosa pur sapendo che è sbagliata, senza avere alcuna intenzione di cambiarla». 

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