Categoria Arte

Si mise a fare un freddo cane. Scavi nelle capanne dei cacciatori di 8200 anni fa, colpiti dalla crisi climatica. Come cambiò il cibo

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Nell’estate rovente, l’area semi-desertica di Los Monegros, in Spagna, ci restituisce una straordinaria storia di adattamento e sopravvivenza ai cambiamenti climatici avvenuti attorno al 6200 a.C. A ritrovarne le tracce, un’equipe di archeologi dell’Università di Pisa impegnati nel progetto “MesoHistories”, diretto da Niccolò Mazzucco, professore dell’Ateneo pisano, e Javier Rey Lanaspa, archeologo del Governo di Aragona

Mostra di Nico Vascellari. La denuncia per le galline-fantasma “imprigionate” in una scatola. La sorpresa

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"Sono 18 milioni le galline che in Italia vengono allevate in questo modo crudele. - scrive Essere animali, che ha appoggiato l'iniziativa dell'artista, strumento di grande sensibilizzazione a questo tema spinoso - Anche quando allevate “a terra” le condizioni non sono meno gravi e, in ogni caso, in tutte le tipologie di allevamenti la sorte per le galline è la stessa: il macello dopo che cala la produttività"

Il linguaggio fotografico, tra classicità e sperimentazione. Mostra in tre percorsi al MaGa di Gallarate

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La mostra si configura come una narrazione in cui diversi episodi e autori si alternano e susseguono, intrecciando le ricerche dedicate all’immagine la sua frammentazione con autori quali Emilio Isgrò e Valentina Berardinone, per proseguire con la MEC Art di Gianni Bertini, Bruno Di Bello e Aldo Tagliaferro, il dialogo con la poesia visiva, la mail art e la performance con Mirella Bentivoglio, Maria Lai e Giuseppe Chiari fino alle ricerche linguistiche di Franco Vaccari. La mostra si completa affrontando la questione legata alla persistenza del paesaggio nelle identità e non identità dei luoghi con le opere di Luigi Ghirri e Marina Ballo Charmet, fino ai grandi cicli di produzioni fotografiche commissionati dal museo come il progetto Ex/post Orizzonti temporanei di Mario Cresci e Moltiplicazioni di Armin Linke.

Nuove ricerche reali sul relitto di Indiana Jones. Gli archeologi scoprono uno scheletro e parti di grandi statue

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Il relitto di Antikythera è stato recentemente portato alla ribalta dal film Indiana Jones e il quadrante del destino. Lontano dall'immaginazione cinematografica, un team internazionale di archeologi, sommozzatori, ingegneri e scienziati fisici e naturali sta attualmente scavando il famoso relitto. Quest'anno i ricercatori hanno compiuto progressi significativi nell'acquisire una conoscenza dettagliata della struttura del sito, della stratigrafia, del relitto stesso e del suo prezioso carico. Inoltre, aree precedentemente inesplorate sono state meticolosamente documentate, consentendo una comprensione più trasparente e precisa di questa nave leggendaria

American Beauty. Da settembre in mostra a Padova 130 opere d’arte che raccontano sogni e incubi americani

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“American Beauty” esplora calcuni aspetti centrali per la comprensione delle contraddizioni che attraversano la superpotenza statunitense. Un racconto serrato capace di dar voce ad alcuni tra i protagonisti assoluti dell’arte internazionale. Si è scelto di partire dall’immagine che forse più di ogni altra esprime lo spirito americano – spiega il curatore Daniel Buso – cioè il momento in cui un gruppo di marines alza la bandiera a Iwo Jima, nella fotografia di Joe Rosenthal. L’immagine fu un grande successo a livello globale, anche se alcuni retroscena ne misero in dubbio l’autenticità. La fotografia fu presto impiegata a scopi propagandistici mentre Rosenthal venne insignito del prestigioso Premio Pulitzer”.

Scavano nei bagni del forte romano. Archeologa trova un grosso anello con il sigillo di Marte. La storia del luogo

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Il forte fu sede operativa di truppe ausiliarie romane tra il 112 al 400 circa. All'interno furono erette, in pietra, secondo la diffusa pianta elaborata a Roma per garantire la massima funzionalità degli insediamenti militari, i principia (quartier generale), gli horrea (granai) e gli alloggi dei soldati; cosa insolita per un forte destinato alle truppe ausiliarie, a Banna fu eretta anche una basilica exercitatoria (palestra), come previsto per gli addestramenti invernali.[

Si immergono nella laguna. Trovano sul fondale una preziosa agata incisa romana nei pressi della stanza delle ostriche

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"Un simile ritrovamento avvalora l’ipotesi che si tratti di un sito frequentato da romani benestanti, forse proprio di quella villa che è stata ipotizzata da altri" dice l'Unive . "In ambiente lagunare si tratta di un ritrovamento piuttosto raro, ad oggi abbiamo notizia di altre due gemme preziose ritrovate a Torcello e presso Barena del Vigno", afferma Beltrame.