Caccia selvaggia: gli italiani dicono no alla strage di uccelli migratori (con 65mila firme al Senato)
La nostra fauna selvatica è in pericolo e rischia di perdere la sua tutela tramite un possibile smantellamento della normativa italiana in materia venatoria. Le associazioni animaliste hanno lanciato l’allarme, organizzando un’azione e presentando al Senato decine di migliaia di firme contrarie alle liberalizzazioni attualmente in discussione
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La fauna selvatica la vogliamo viva e protetta, non decimata a colpi di fucile, attirata da richiami vivi e uccisa lungo le rotte migratorie. È la volontà dei cittadini europei e italiani, che hanno fatto sentire la propria voce dicendo un secco no alla caccia sregolata.
Sono decine di migliaia le firme raccolte dalle organizzazioni di tutela animale e consegnate simbolicamente al Senato per fermare i tentativi di revisione della legge sulla caccia con liberalizzazioni in contrasto con le direttive comunitarie e il dettato costituzionale.
L’azione è delle associazioni Animalisti Italiani, Anpana, Cabs, Enpa, Gaia Animali e Ambiente, Lac, Lav, Leal, Leidaa, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Lndc Animal Protection, Oipa, Pronatura, Rete dei santuari e WWF Italia, che hanno inviato una lettera al presidente del Senato Ignazio La Russa.
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