Busy braging: sono un medico e ti spiego perché vantarsi di lavorare troppo fa male

Viviamo in una società che ha elevato il lavoro incessante a virtù e dove l’ozio, un tempo considerato un vizio capitale, è diventato vero e proprio tabù. Se pensiamo a come è cambiato il mondo del lavoro negli ultimi decenni, noteremo che la figura dello “yuppie” degli anni Ottanta, tutto impegno e culto del successo...

Il lavoro è certamente una priorità, ma attenzione a non esagerare perché stress e problemi sono dietro l’angolo

Viviamo in una società che ha elevato il lavoro incessante a virtù e dove l’ozio, un tempo considerato un vizio capitale, è diventato vero e proprio tabù. Se pensiamo a come è cambiato il mondo del lavoro negli ultimi decenni, noteremo che la figura dello “yuppie” degli anni Ottanta, tutto impegno e culto del successo personale, ha lasciato un’impronta profonda, diventando portatore di un messaggio in cui la mansione svolta diventa il principale metro di giudizio sul valore delle persone.

Le conseguenze sulla salute

Una cultura del lavoro del genere, in cui esso viene prima di qualsiasi altra faccenda, può avere conseguenze gravi. Nel nostro Paese, solo il 18% delle persone è soddisfatto del proprio equilibrio vita-lavoro, mentre il burnout è una realtà per il 35% dei lavoratori.

Il burnout, ricordiamolo, non è semplice stanchezza, ma una condizione di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da stress prolungato ed eccessivo, che porta ad una riduzione delle prestazioni lavorative, a


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