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Come gli smartphone potrebbero aver alimentato uragani mortali quest’anno

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Gli esperti suggeriscono che la produzione e l'uso degli smartphone potrebbero aver contribuito agli uragani devastanti che hanno colpito gli Stati Uniti quest'anno, causando molte vittime. Ogni fase della produzione di un telefono cellulare comporta un elevato consumo energetico e significative emissioni di gas serra, che aggravano gli eventi meteorologici estremi. Con l'avanzare della tecnologia e l'espansione dell'ecosistema tecnologico, si prevede un ulteriore incremento delle emissioni. Anche l'uso quotidiano degli smartphone richiede molta elettricità, spesso derivata da fonti non rinnovabili. Inoltre, il problema dei rifiuti elettronici, compresi gli smartphone, contribuisce notevolmente all'inquinamento ambientale.

Spazio: degli oggetti ”strani” circondano il Quasar 3C 273, il più luminoso mai scoperto

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Un team internazionale di astronomi ha portato alla luce dettagli mai visti prima sull’ambiente che circonda il quasar 3C 273, il primo del suo genere scoperto nel lontano 1963. Questo studio, riportato dalla NASA, offre una visione senza precedenti sugli oggetti astronomici più luminosi dell’universo. I quasar, appartenenti alla classe dei nuclei galattici attivi (AGN), sono noti per la loro straordinaria luminosità e attività. Questi colossi cosmici si trovano nelle galassie attive situate negli angoli più remoti dell’universo e traggono la loro energia da buchi neri supermassicci, alimentati dalla materia circostante come polvere e gas. Il quasar 3C 273, situato a 2,5 miliardi di anni luce dalla Terra, brilla con una luminosità dieci volte superiore a quella delle più grandi galassie ellittiche. Recentemente, nuove immagini ottenute dal telescopio spaziale Hubble hanno rivelato peculiarità sorprendenti attorno a questo quasar. Bin Ren, astronomo dell'Osservatorio della Costa Azzurra, ha spiegato che queste immagini mostrano "cose strane" intorno al 3C 273, tra cui macchie di varie dimensioni e una misteriosa struttura filamentosa a forma di 'L' distante 16.000 anni luce dal buco nero centrale. Queste scoperte, pubblicate sulla rivista *Astronomy and Astrophysics*, potrebbero fornire nuovi indizi sui meccanismi che generano l’immensa quantità di energia di 3C 273, paragonabile a migliaia di volte l’energia prodotta da tutte le stelle di una galassia intera. Gli astronomi ipotizzano che alcune delle formazioni osservate potrebbero essere piccole galassie in orbita, destinate a essere inghiottite dal buco nero supermassiccio del quasar, fornendo ulteriore materia di cui nutrirsi. Inoltre, confrontando i nuovi dati coronagrafici di Hubble con immagini d'archivio risalenti a 22 anni fa, i ricercatori hanno potuto svelare dettagli inediti del getto di materiale espulso dal buco nero di 3C 273. Questo getto, che si estende per 300.000 anni luce, viaggia alla velocità della luce e accelera man mano che si allontana dal buco nero. “La nostra visione precedente era molto limitata, ma Hubble ci sta permettendo di comprendere in dettaglio la complessa morfologia dei quasar e le interazioni galattiche,” ha dichiarato Ren. Egli ha sottolineato che le capacità a infrarossi del telescopio spaziale James Webb offriranno agli scienziati "più indizi" sul quasar 3C 273, aprendo nuove frontiere nella comprensione dei fenomeni cosmici più estremi e affascinanti.

La plastica del futuro potrebbe essere sostenibile, biodegradabile ed anche commestibile

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Un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science in Israele ha sviluppato una nuova plastica biodegradabile, economica e resistente, utilizzando la tirosina e l'idrossietilcellulosa. Questo materiale innovativo, descritto in uno studio pubblicato su ACS Nano, è più malleabile rispetto ai suoi componenti principali e commestibile. La scoperta rappresenta un passo avanti significativo verso soluzioni sostenibili per i problemi ambientali e sanitari causati dai rifiuti plastici.

Malattia misteriosa del Congo in Italia? Un caso sospetto segnalato a Lucca

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Un uomo rientrato dalla Repubblica Democratica del Congo è stato ricoverato a Lucca con sintomi influenzali sospetti, ma ora guarito. A scopo precauzionale, è stato richiamato per ulteriori accertamenti dopo l'emergere di un focolaio nel paese africano. I campioni prelevati sono stati inviati all'Istituto Superiore di Sanità per analisi. La malattia misteriosa, che ha causato oltre 150 morti in Congo, presenta sintomi come febbre e tosse, ma le cause sono ancora da identificare. Le autorità italiane hanno escluso rischi di contagio per la popolazione.