Una nuova scoperta ha rivelato che le larve dei vermi della farina possono consumare polistirolo, grazie a batteri intestinali capaci di scomporre la plastica. Questa capacità potrebbe rivoluzionare la gestione dei rifiuti di plastica, permettendo un riciclaggio più efficiente attraverso l'uso di microbi ed enzimi prodotti dagli insetti. La ricerca si concentra su una specie africana, il verme della farina minore, e apre nuove prospettive per affrontare l'inquinamento da plastica su larga scala.
Scoperte tre nuove specie di pesci pulitori di tartarughe. L'importanza delle stazioni di pulizia e il rischio di trasmissione di malattie come la fibropapillomatosi.
Il Parco Nazionale di American Samoa, situato nel Pacifico meridionale, custodisce un ecosistema unico tra terre e mari, preservando la cultura millenaria samoana. Scopri la biodiversità minacciata e la gestione innovativa delle terre.
Scopri quando è opportuno intervenire per aiutare i ricci durante l'ibernazione e come evitare danni involontari. Consigli su come aiutare gli animali selvatici nel giardino.
Astronomi scoprono un tunnel interstellare che collega la Bolla Locale a una superbolla vicina, con possibili impatti sul clima passato. Ulteriori studi sono necessari per comprendere appieno queste strutture interstellari.
Durante un’escursione in montagna sulla Santa Cruz Trek, in Perù, un uomo si trovava a 4.700 metri di altezza quando ha incontrato inaspettatamente un cane. L’escursionista si trovava in gruppo però in quel momento, si era allontanato e aveva perso la strada ma per sua fortuna, un cane è apparso dalla nebbia guidandolo verso la […]
Una scoperta entusiasmante nella lotta contro l’inquinamento da plastica riguarda le larve del verme della farina minore, originario del Kenya, che sono in grado di digerire il polistirolo, un materiale difficile da degradare. Questi insetti, ospitano batteri nel loro intestino che li aiutano a scomporre il materiale plastico. Il polistirolo, usato negli imballaggi di alimenti […]
L'ibridazione con i Denisovani ha giocato un ruolo significativo nella nostra evoluzione, trasmettendo adattamenti genetici cruciali. Lo studio rivela un intreccio complesso di ibridazioni che ha modellato la diversità genetica umana.