Circa 80 anni fa fu scoperto un antibiotico promettente, la streptotricina, in grado di combattere i batteri Gram-negativi, noti per la loro resistenza. Tuttavia, venne scartato a causa della sua tossicità per i reni. Oggi, di fronte alla crescente resistenza batterica, il patologo James Kirby e il suo team di Harvard hanno riscoperto la streptotricina, ribattezzandola "nourseotricina". Hanno scoperto che una delle sue componenti, la streptotricina F, mantiene una potente azione antibatterica senza effetti tossici significativi.
Nei test su animali, la streptotricina F ha mostrato efficacia contro batteri multiresistenti. I batteri del suolo, produttori di streptotricine, hanno sviluppato meccanismi unici per contrastare i batteri resistenti. Approfondendo il funzionamento della streptotricina F, i ricercatori sperano di sviluppare una nuova classe di farmaci per combattere i superbatteri, ridando così rilevanza a questo antibiotico dimenticato.