redazione5

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Qual è l’età in cui il cervello raggiunge la sua massima potenzialità?

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Il cervello umano attraversa diverse fasi di sviluppo e cambiamento nel corso della vita. Durante l'infanzia, fino ai 5 anni, cresce rapidamente, creando connessioni neuronali che favoriscono l'apprendimento. Nell'adolescenza, tra i 10 e i 20 anni, avviene la "potatura sinaptica", che elimina le connessioni meno utilizzate per specializzarsi nelle competenze principali. Tra i 40 e i 60 anni, il cervello raggiunge il suo picco cognitivo, con miglioramenti nella memoria verbale e nella conoscenza accumulata. Dopo i 65 anni, inizia un lento declino, soprattutto nella memoria, ma l'esperienza e la saggezza continuano a rimanere un punto di forza.

Un metallo extraterrestre è stato scoperto in un antico nascondiglio di tesori

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Un braccialetto opaco e una semisfera cava decorata con oro, entrambi forgiati con ferro meteorico caduto dal cielo, sono stati scoperti nel Tesoro di Villena, una collezione di 66 oggetti dorati dell'età del bronzo iberica. Questa scoperta straordinaria, guidata da Salvador Rovira-Llorens, rivela che la tecnologia e le tecniche di lavorazione dei metalli nella Penisola Iberica erano molto più avanzate di quanto si pensasse oltre 3.000 anni fa. Analisi dettagliate con spettrometria di massa hanno confermato l'origine meteoritica del ferro, collocando questi manufatti tra il 1400 e il 1200 a.C., precedenti alla diffusione del ferro terrestre. I risultati suggeriscono che i manufatti in ferro meteorico siano stati creati nello stesso periodo del resto della collezione, rendendo questi reperti tra i più antichi esempi di lavorazione del ferro nella regione.

Un asteroide ha colpito la Terra poche ore dopo essere stato rilevato

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Lo scorso mese, un piccolo asteroide di 1 metro, chiamato 2024 UQ, ha colpito l’atmosfera terrestre poche ore dopo essere stato rilevato, sfuggendo ai sistemi di monitoraggio. L'asteroide è stato scoperto dal sistema ATLAS nelle Hawaii, ma è esploso sopra l’Oceano Pacifico prima che i dati fossero trasmessi agli strumenti di tracciamento dell'ESA. Questo evento è il terzo impatto imminente rilevato nel 2024. L'episodio sottolinea l'importanza dei progetti di difesa planetaria, come il telescopio NEO Surveyor della NASA e la missione DART, che ha testato con successo la deviazione di un asteroide nel 2022.

Cos’è una pulsar? Tutto quello che c’è da sapere sui misteriosi ”fari dell’universo”

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Le pulsar sono stelle di neutroni estremamente magnetizzate e rotanti che emettono fasci di radiazioni elettromagnetiche dai loro poli magnetici. Scoperte nel 1967, queste stelle nascono dal collasso gravitazionale di una stella massiccia e sono conosciute per le loro rotazioni rapidissime, alcune completando una rotazione in pochi millisecondi. Le pulsar emettono impulsi regolari di radiazione che appaiono come lampi di luce radio. Esistono diversi tipi di pulsar, tra cui quelle radio e a raggi X. Grazie alla loro precisione, le pulsar sono utilizzate dagli astronomi per misurare fenomeni astrofisici, testare teorie fisiche e studiare le onde gravitazionali. Le condizioni estreme nelle pulsar offrono un laboratorio naturale per esplorare le leggi fondamentali della fisica.

Quando due stelle di neutroni si scontrano si verifica un mini Big Bang

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Nel 2017, gli astronomi hanno osservato la fusione di due stelle di neutroni, creando il più piccolo buco nero mai registrato e generando una potente esplosione chiamata **kilonova**. L'evento, noto come GW170817, ha permesso agli scienziati di analizzare la formazione di elementi pesanti come stronzio e ittrio. Le temperature raggiunte durante la collisione erano simili a quelle presenti un secondo dopo il Big Bang, fornendo un'opportunità unica per studiare fenomeni cosmici primordiali. Questa scoperta rappresenta un passo importante per comprendere l’evoluzione dell'universo e la creazione degli atomi.

C’è una cosa fondamentale che possiamo fare per tenere a bada i sintomi dell’Alzheimer

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Uno studio delle Università della California ha rilevato che il sonno profondo potrebbe proteggere il cervello dagli effetti dell'Alzheimer, migliorando la memoria anche in presenza di alterazioni cerebrali iniziali. I ricercatori hanno osservato che gli anziani con alti livelli di proteine beta-amiloidi, marcatore tipico dell'Alzheimer, mostravano migliori prestazioni cognitive se riuscivano a dormire profondamente. Al contrario, l’uso di sonniferi può compromettere questo effetto protettivo. Migliorare la qualità del sonno naturale potrebbe quindi aiutare a prevenire il declino cognitivo e sostenere la salute del cervello.