redazione5

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Un video incredibile mostra per la prima volta l’idrogeno e l’ossigeno che formano l’acqua

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Per la prima volta, i ricercatori della Northwestern University sono riusciti a registrare la formazione di bolle d'acqua su scala nanometrica, osservando in tempo reale la fusione di atomi di idrogeno e ossigeno catalizzata dal palladio. Questo processo, registrato con un microscopio elettronico, offre nuove possibilità per generare acqua in ambienti aridi, come nelle missioni spaziali. Il palladio, costoso ma riciclabile, permette di ripetere la reazione senza consumarsi, aprendo la strada a nuove applicazioni in futuro.

Vita extraterrestre sulle lune di Urano? Una missione pronta all’esplorazione

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Gli scienziati ritengono che le lune di Urano, come Ariel, Umbriel, Titania e Oberon, possano avere oceani sotterranei, nonostante la distanza dal Sole. Questo è dovuto principalmente al calore generato dal decadimento di elementi radioattivi e dagli effetti del riscaldamento mareale causato dalle interazioni gravitazionali con Urano. Una futura missione spaziale potrebbe fornire risposte su questi oceani nascosti e sulla possibilità di condizioni favorevoli alla vita.

Fine dello spettacolo: uno strumento di Voyager 2 dice addio dopo 47 anni

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A settembre, la NASA ha disattivato uno strumento della sonda Voyager 2 per risparmiare energia e garantire il funzionamento degli altri strumenti scientifici. Lanciata nel 1977, Voyager 2 ha lasciato il Sistema Solare nel 2018 e si trova ora oltre 20 miliardi di km dalla Terra, esplorando lo spazio interstellare. L'ultimo strumento spento, dedicato all'analisi del plasma solare, ha raccolto dati importanti fino al 26 settembre. La NASA monitorerà la sonda per decidere eventuali altre disattivazioni, assicurando la raccolta di dati per il prossimo decennio.

Il James Webb scopre indizi sull’origine di Caronte, la misteriosa luna di Plutone

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Il telescopio spaziale James Webb ha rilevato per la prima volta anidride carbonica e perossido di idrogeno sulla superficie di Caronte, la luna più grande di Plutone, rivelando nuovi dettagli sulla sua composizione chimica. L'anidride carbonica potrebbe essere stata portata in superficie da impatti, mentre il perossido di idrogeno potrebbe derivare dalle radiazioni che colpiscono le molecole d'acqua. Queste scoperte offrono indizi sulla storia di Caronte e potrebbero aiutare a comprendere meglio anche altri oggetti nella Cintura di Kuiper. La formazione di Caronte resta un mistero, con teorie che ipotizzano una collisione con Plutone o una cattura gravitazionale reciproca.