Anniversario marcia su Roma, a Predappio la fila alla tomba di Mussolini nel giorno del corteo dei partigiani
Anniversario marcia su Roma, a Predappio la fila alla tomba di Mussolini nel giorno del corteo dei partigianirepubblica.it
PREDAPPIO – Arrivano dalla Lombardia, dalle Marche e da tutte le province dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini. Sventolano le bandiere della Resistenza, indossano i fazzoletti rossi, cantano “Bella ciao”, srotolano lo striscione “Mai più fascismi, mai più razzismi”. Firmato: Anpi. I partigiani sfilano a Predappio, dove è nato ed è sepolto Mussolini, per ricordare, il 28 ottobre 1944, la liberazione della cittadina forlivese da parte di partigiani e alleati. E nello stesso giorno, anche se la loro manifestazione è programmata per domenica, arrivano i reduci per celebrare il centenario della Marcia su Roma.
Il corteo antifascista e il pellegrinaggio dei nostalgici del Ventennio. Un rigido servizio d’ordine si assicura che non capitino incidenti, le forze dell’ordine vigilano per evitare contatti. I proprietari dei due esercizi commerciali che vendono cimeli e busti del duce chiudono appena dopo pranzo per “evitare” la provocazione durante la manifestazione dei partigiani, ma tra un sorriso e l’altro ammettono: “Peccato, oggi sta stava lavorando proprio bene”. In mattinata s’allunga la fila alla tomba di Mussolini. A sfregio di chi ha combattuto per la Liberazione.
Anpi: “Qui per difendere la libertà e la democrazia”
“Cento anni dopo il 28 ottobre della marcia su Roma, festeggiamo la liberazione di Predappio una seconda volta, ricordando il 28 ottobre del 44 come liberazione dell’Italia e ‘cacciata’ di Mussolini dalla sua città natale. Una liberazione simbolicamente fortissima perchè Predappio è la città natale del duce e perchè i partigiani ‘scelsero’, diciamo così, il 28 ottobre per liberarla” sono le parole di Miro Gori, presidente Anpi di Forlì- Cesena. Una manifestazione in grande stile come non si era mai vista da queste parti: “Tutti gli anni abbiamo festeggiato la liberazione di Predappio, ma con un peso minore – ammette Gori – abbiamo