Altro che superamento della Fornero. Criteri più severi per andare in pensione
Il titolo di questa commedia dal sapore amaro potrebbe essere “In pensione le pensioni!”, sottotitolo: “Nuove fumose ipotesi di uscita anticipata”. Data della prima nazionale dello spettacolo il 31 dicembre, quando Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103 andranno in soffitta perché la Manovra non ne prevede la riconferma. E la campagna promozionale? Beh, un grande flop dato che il pubblico plaudente avrebbe accolto con somma gioia l’attesa messa in scena dell’abolizione della legge Fornero.
Fare cassa sugli ultimi. Il governo persevera sulle pensioni introducendo criteri sempre più severi
La spesa pubblica previdenziale è pari ben al 16% del Pil detenendo il primato dell’uscita più corposa per le casse dello Stato rispetto a qualsiasi altra voce. Ma quando si parla di diritti a valere dovrebbe essere la logica dell’equità e non quella della cassa, la tutela dei fragili non la dittatura dei conti. Certo è che la bravura di un governo sta proprio nel far quadrare il bilancio evitando di vessare i cittadini. Lo scorso anno il governo Meloni aveva pensato di offrirci un piccolo assaggio con l’inasprimento dei requisiti
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