
Alla ricerca di civiltà extraterrestri: esplorando galassie oltre la nostra
Astronomi esplorano 2.880 galassie alla ricerca di segnali artificiali extraterrestri. Studio pionieristico nel campo del SETI per comprendere civiltà che utilizzano enormi quantità di energia per estendersi in una galassia.
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ET potrebbe chiamare da milioni di anni luce di distanza. (pixelparticle/Shutterstock.com)
La fantascienza ci ha abituato a immaginare civiltà che si estendono per galassie, come la Federazione Unita dei Pianeti o l’Impero Galattico. Ma potrebbe esistere qualcosa di simile nella realtà? Alcuni astronomi stanno cercando di scoprirlo, anche se richiederebbe tecnologie al di là di quelle attualmente disponibili sulla Terra.
In uno studio recente, la dottoressa Chenoa Tremblay dell’Istituto SETI e il professor Steven Tingay dell’Università di Curtin hanno esaminato 2.880 galassie alla ricerca di segnali artificiali. Questo è stato reso possibile grazie all’Array Murchison Widefield, che permette di osservare un vasto campo visivo in un’unica sessione. Tuttavia, solo meno della metà di queste galassie ha una distanza precisa conosciuta.
Questa ricerca è stata una delle prime nel campo dell’intelligenza extraterrestre (SETI) ad esplorare galassie al di fuori della nostra. Tremblay e Tingay hanno cercato tecnofirme, ovvero segnali artificiali che vanno oltre le capacità umane. Se civiltà extraterrestri stanno trasmettendo messaggi attraverso la loro galassia o oltre, manipolando sistemi stellari o regioni più vaste, avrebbero bisogno di enormi quantità di
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