Aftersun è un film bellissimo ma fa molto male
Intervistata dal Guardian, la regista scozzese Charlotte Wells, 35 anni, conferma che sì, la storia che racconta nel film è ispirata alla sua (lo spiega in questa lettera), ma a differenza della protagonista non possiede molti video di suo padre. L’unica cosa che le è rimasta è una registrazione di un’ora in cui giocano a scacchi, ma le loro teste sono fuori dall’inquadratura perché in quel momento la scacchiera sembrava la cosa più interessante da riprendere. «Penso che sia perfetto nel suo modo di essere orribilmente triste», commenta Wells ricordando quel video, dando una definizione che funziona benissimo anche per descrivere il suo esordio alla regia, Aftersun, giudicato il migliore film del 2022 dal Guardian e incluso in quasi tutte le liste dei migliori film dell’anno, disponibile su Mubi dal 6 gennaio. Wells ha costruito il film per fare in modo che sembri in parte girato da una telecamerina di quelle che si usavano negli anni ’90, utilizzata da Sophie, una ragazzina di undici anni, per documentare la sua vacanza in un mesto albergo tutto-incluso della Turchia insieme al padre
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