La febbre da fieno potrebbe aver contribuito all’estinzione dei mammut

Nuove ricerche suggeriscono che la febbre da fieno potrebbe aver compromesso la capacità olfattiva dei mammut, influenzando la loro sopravvivenza. Studi sulle proteine immunitarie e allergie al polline supportano questa teoria.

La prossima volta che starnutisci e ti prude a causa di un attacco di febbre da fieno, pensa al mammut condannato la cui infame estinzione potrebbe essere stata collegata all’aumento del polline e ai probabili problemi respiratori.

Nuove ricerche hanno avanzato l’audace ipotesi che la febbre da fieno potrebbe essere stata un fattore nella prematura scomparsa dei mammut e di altre bestie dell’Età del Ghiaccio.

La maggior parte dei mammut del pianeta si estinse più di 10.000 anni fa, subito dopo la fine dell’ultima era glaciale (anche se alcune popolazioni isolate riuscirono a sopravvivere fino a quasi 4.000 anni fa).

Con il riscaldamento del pianeta, l’ecosistema globale subì un radicale cambiamento e la vegetazione fiorì nel habitat del mammut per la prima volta in millenni.

Nella nuova ricerca, gli scienziati sostengono che l’aumento del polline associato all’esplosione di piante potrebbe aver causato un significativo effetto allergico su alcuni animali, riducendo la loro capacità di percepire gli odori.

Con il naso intasato di muco, la capacità del mammut di individuare i partner per l’accoppiamento potrebbe essere stata compromessa, portando a interazioni


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