Hippu
Parola d’ordine: asciugare! Dal formato alle figure, dai colori ai testi, tutto in Hippu fa della sobrietà compositiva il suo felice ed efficace mantra. Nasce così un libro a misura di piccoli lettori, scovato e ora portato in Italia da LupoGuido a oltre cinquant’anni dalla prima edizione finlandese. Protagonista è il topo Hippu, la cui sagoma essenziale – corpo a uovo, orecchie tonde, baffi, occhi e lunga coda – spicca netta in copertina. Hippu ha inequivocabili fattezze da topo ma riconoscibili abitudini umane: vive in un palazzo, va al mercato, si lava in una vasca e guarda persino la tv. Lo seguiamo mentre fa tutte queste cose dopo aver incontrato il cane Heppu (a sua volta protagonista di un altro volume da poco importato e intitolato Heppu e la casa). Heppu una dimora non ce l’ha e così Hippu, senza tanti complimenti, lo invita a stare da lui. Ne nasce un sodalizio sorridente in cui i due condividono una quotidianità spicciola e un rapporto che ricorda da vicino quello di un bambino con il suo animale domestico. Un topo e un cane, coppia non scontata. Ma non è un caso, Hippu è fatto proprio così: rassicura il lettore con fare ordinario e poi gli strizza l’occhio con piccoli guizzi e trovate. Così i brevi testi si infilano talvolta dentro a quadri e palloncini che fanno parte dell’illustrazione, mentre sagome irregolari realizzate in carta strappata si innestano a collage su forme più precise e colori uniformi. E poi quei nomi buffi – Hippu ed Heppu – che letti vicini ad alta voce creano praticamente uno scioglilingua. Con rigore e leggerezza, Hippu inserisce oggetti e azioni familiari per il lettore in una cornice narrativa minima ma compiuta, mostrando bene come si