Quella volta in cui gli USA cercarono di vincere la II Guerra mondiale con 30 volpi “radioattive”
Gli USA pensavano che rendere fosforescenti le volpi potesse spaventare le forze giapponesi, sfruttando le superstizioni legate alle kitsune
@CanvaAI
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il governo degli Stati Uniti sperimentò numerosi metodi non convenzionali per destabilizzare il nemico. Tra questi, uno dei più stravaganti fu l’Operazione Fantasia, un piano elaborato dall’Office of Strategic Services (OSS), il precursore della CIA, che prevedeva l’uso di volpi fosforescenti per spaventare le forze giapponesi, sfruttando superstizioni locali legate alle kitsune, creature mitologiche del folklore giapponese
Stanley Lovell, capo della ricerca e sviluppo dell’OSS, aveva la responsabilità di ideare strategie creative e non ortodosse per aiutare lo sforzo bellico. Allen Abrams, direttore ad interim della ricerca e sviluppo, propose di creare un dispositivo a forma di creatura, come una volpe o un drago, capace di luminescenza senza una fonte di luce evidente. L’idea era di sfruttare la paura dei giapponesi per le kitsune, che spesso erano viste come foriere di sventura.
Ed Salinger, un uomo d’affari con esperienza in Giappone, suggerì di dipingere delle volpi vive con vernice luminescente per farle
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