“A Sip of Summer by Coravin”: sei tappe per godersi grandi vini al calice
In una mano il biberon. Nell’altra una bottiglia di vino pregiato d’annata, da aprire fuori pasto, su precisa richiesta della moglie: «Amore, voglio un calice di quel vecchio vino argentino che tanto mi era piaciuto». Nella testa di Greg Lambrech, un dubbio amletico. Come preservare dall’ossidazione quel nettare pregiato – la bottiglia non sarebbe certo finita, quella sera – e, al contempo, soddisfare l’ennesima voglia stravagante della moglie, che aveva dato alla luce da pochi giorni il primogenito? Alla fine, ha prevalso il cuore.
È nato così, Coravin. Dal punto d’incontro tra un desiderio e una necessità. Godersi un calice (o due) di vino, senza dover buttare via il resto della bottiglia il giorno dopo, perché ossidato come una mela tagliata, dimenticata sul tavolo della cucina.
Dopo anni di sperimentazioni nel proprio garage di Boston, Greg Lambrech è riuscito a mettere a punto la tecnologia che ha cambiato, per sempre, il modo in cui si degusta il vino a livello mondiale. A casa come al ristorante, o al winebar. Un piccolo frammento del sogno americano, anzi di più. Perché Coravin, a differenza di altre “case history” a stelle e strisce, interferisce con la variabile delle variabili: il tempo. Cristallizzandolo. Ha aiutato eccome, Greg Lambrech, l’esperienza in campo medico.
Come funziona la tecnologia Coravin
Coravin non è nient’altro che uno strumento dotato di un ago, da infilare nel tappo di sughero della bottiglia, ancora chiusa. Da una parte, l’operazione consente la fuoriuscita del vino. Dall’altra, una volta terminato il servizio, l’ago diventa il “tunnel” di passaggio di gas argon puro, assicurando che l’ossigeno non entri mai in contatto con il vino rimanente nella bottiglia. E mantenendolo così fresco, come il giorno in cui è stato imbottigliato.
Con una presenza in oltre 60 Paesi, gli amanti del buon vino possono trovare i prodotti Coravin sugli scaffali dei principali department store mondiali come Bloomingdale’s, Williams Sonoma, Bed Bath & Beyond, Galeries Lafayette, Harrods, El Corte Inglés, nonché nelle principali enoteche, ristoranti e wine bar che offrono pregiate etichette al bicchiere. Una tecnologia semplice da utilizzare, quella ideata da Greg Lambrech, che ha conquistato importanti fette di mercato anche tra i privati.
Come riferisce a Italia a Tavola Marcello Magaldi, regional Sales manager dell’azienda per il Sud Europa, le vendite del Coravin interessano ormai un 40% di utenti non professionali o legati al mondo Horeca. La pandemia ha accelerato questo processo, mettendo molti winelovers in condizione di dover stappare le etichette pregiate conservate sino ad allora in cantina, un calice dopo l’altro, anche nel corso di diverse settimane o mesi.
Il sistema Coravin
Coravin conquista anche i privati
«La nostra tecnologia – continua Magaldi – consente infatti di trasformare anche casa propria in un wine bar. Stasera ho voglia di un grande vino rosso? Usando Coravin potrò versarmene un calice e riporre la bottiglia a riposare, sullo scaffale, protetta al suo interno dal gas argon. Domani, magari, sceglierò un bianco e farò lo stesso».
E per chi ancora non conosce questo prodotto, è in arrivo un viaggio in sei tappe, da Portofino a Cortina d’Ampezzo, da Taormina al Lago di Garda, alla scoperta di vini d’eccellenza. È il progetto “A Sip of Summer by Coravin”, che per la prima volta offre a esperti e appassionati l’opportunità di degustare un’esclusiva selezione di vini al calice, grazie all’innovativa tecnologia Coravin, che permette di versare un bicchiere di vino senza stappare la bottiglia, eliminando così il rischio di ossidazione.
L’iniziativa coinvolge selezionate location estive: dalla splendida piazzetta di Portofino, sulla Riviera Ligure, con il ristorante Cracco Portofino, alla vicina Laigueglia, con lo storico Hotel Windsor, recentemente riaperto dopo un importante restauro; dalle montagne di Cortina d’Ampezzo, con il SanBrite, raffinata malga stellata, fino al mare siciliano di Taormina, con l’eclettico Morgana Lounge Bar. Da Stresa, sulle rive del Lago Maggiore, con il Gigi Bar, fino a Puegnago sul Garda, con Casa Leali, una delle realtà più accattivanti del panorama della cucina lacustre.
Marcello Magaldi e Carlo Cracco durante la prima tappa del tour
Coravin in tour: location d’eccezione
Un tour iniziato ieri, da Cracco Portofino, ma che terrà incollati ai calici fino al 20 settembre. Ogni location ha studiato una carta dei vini ad hoc “al bicchiere”, premiando non solo le etichette internazionali di pregio, ma anche l’originalità dei sommelier e della proposta local. Il tutto valorizzato da tre diversi prodotti Coravin: il Timeless, il Pivot o lo Sparkling, quest’ultimo riservato alla sola conservazione degli spumanti, dal Prosecco allo Champagne.
«”A Sip of Summer” – spiega il fondatore di Coravin, Greg Lambrecht – è un progetto in cui crediamo molto perché incarna perfettamente lo spirito di Coravin: la tecnologia al servizio della vita di tutti i giorni, per rendere più accessibili anche i vini più pregiati e per supportare i professionisti del food & beverage durante la loro attività, garantendo una conservazione corretta del vino ed evitando sprechi e impoverimenti sensoriali».
«Così – conclude Lambrecht – vogliamo permettere ai consumatori di godersi un sorso d’estate, scoprendo la varietà dell’offerta dei vini del territorio, partendo dalle location più prestigiose per arrivare nelle case di tutti gli appassionati».
“A Sip of Summer by Coravin”: sei tappe per godersi grandi vini al calice
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