La contrazione di Mercurio: un pianeta in continua evoluzione
Mercurio si sta restringendo a causa del raffreddamento termico, creando pendii alti chilometri chiamati 'scarps'. Nuove prove dimostrano che la contrazione del pianeta non è ancora finita.
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Mercurio si sta restringendo a causa del raffreddamento termico, creando pendii alti chilometri chiamati ‘scarps’. Nuove prove dimostrano che la contrazione del pianeta non è ancora finita.
Non è sempre stato così piccolo. (24K-Production/Shutterstock.com.)
Mercurio, il pianeta più vicino alla Terra e agli altri pianeti del Sistema Solare, riceve poca attenzione a causa delle sue condizioni inospitali e delle temperature estreme che raggiungono i 430°C durante il giorno, che dura 59 giorni terrestri. Nonostante ciò, Mercurio è comunque interessante. Nel 1974, la missione Mariner 10 della NASA ha scoperto che il pianeta si stava restringendo, evidenziato da pendii alti chilometri chiamati “scarps”. Questi sono causati da faglie chiamate “thrusts” che si formano mentre il pianeta si contrae a causa del raffreddamento termico. Man mano che l’interno di Mercurio si restringe, la sua superficie ha meno area da coprire, quindi si sviluppano “thrust faults” dove un tratto di terreno viene spinto sopra il terreno adiacente. Questo processo è simile alle rughe che si formano su una mela mentre invecchia. Nel 2014, si è stimato che il pianeta si
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