Guerra in Israele, Francesco Petronella: «Un attacco non del tutto a sorpresa, Hamas ha guardato cosa succedeva nel Paese»
La differenza rispetto al passato sta nella dimensione dell’attacco. A martedì 11 ottobre, dall’attacco di Hamas sabato 7, ci sono stati oltre 1200 morti israeliani, 950 quelli palestinesi. Ed è chiaro il potenziale di instabilità che un attacco del genere può portare a livello locale, ma anche regionale e internazionale. Secondo Francesco Petronella le radici dello scontro sono locali prima che legate al contesto internazionale: il conflitto israelo-palestinese si è bloccato, non si è lavorato, neanche a livello internazionale, per una soluzione di convivenza non conflittuale: due Stati come negli accordi di Oslo del 1993.
Esattamente 50 anni e un giorno prima dell’attacco è cominciata la Guerra dello Yom Kippur. Una coincidenza presa in considerazione in molte analisi. Allora era però una guerra arabo-israeliana, qui è forte la componente esclusivamente palestinese che rivendica la propria esistenza. Comune è la volontà di mostrare di poter modificare lo status quo su un territorio diviso, fatto di discontinuità e check point, ma anche di
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