‘Jamais vu’: uno studio spiega il contrario del ‘déjà vu’
Si sperimenta quando qualcosa che dovrebbe esserci familiare ci sembra irreale o nuovo.
L’esperienza del déjà vu, che avviene quando crediamo erroneamente che una situazione nuova sia già accaduta prima, ci lascia con una sensazione inquietante. Ma non è altro che una finestra sul funzionamento del nostro sistema di memoria. Secondo la nostra ricerca, il fenomeno si verifica quando la parte del cervello che rileva la familiarità non è più sincronizzata con la realtà. Il déjà vu è il segnale d’allarme di questa stranezza: è una sorta di “fact check” per il sistema della memoria. L’opposto del déjà vu è noto come jamais vu. E lo si sperimenta quando qualcosa che dovrebbe esserci familiare ci sembra irreale o nuovo. In una ricerca, appena pubblicata su The Conversation, viene analizzato il meccanismo alla base di questo fenomeno. E tutto indica che è la ripetizione che può farci sembrare erroneamente strane e insolite le cose. Jamais vu può consistere nel guardare un volto familiare e trovarlo improvvisamente strano o non familiare. I musicisti ne soffrono momentaneamente quando si perdono in un passaggio
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