Le piante in camera da letto rubano il nostro ossigeno mentre dormiamo?
È un’idea molto diffusa che, in realtà, non ha alcun tipo di fondamento scientifico
Un’idea molto sviluppata, e tramandata di generazione in generazione, è che le piante rubino il nostro ossigeno mentre dormiamo, quindi la loro compagnia di notte non è raccomandata. Questa credenza nasce dai processi che una pianta compie per sopravvivere: la fotosintesi e la respirazione. La prima avviene durante il giorno e attraverso di essa le piante ottengono il carbonio di cui hanno bisogno per sopravvivere. Ed è che grazie alla clorofilla sono in grado di produrre il loro cibo da acqua, minerali e anidride carbonica, generando l’ossigeno che respiriamo. La respirazione avviene nei mitocondri, dove i carboidrati sintetizzati durante la fotosintesi vengono riconvertiti in molecole inorganiche: acqua e anidride carbonica. Insomma, durante la respirazione, che avviene di notte, le piante assorbono ossigeno ed emettono anidride carbonica. È proprio quel punto –il consumo di ossigeno- che ha fatto sorgere la domanda: le piante stanno bene di notte o corriamo rischi inutili se dormiamo accanto a loro? Poiché questo problema ha suscitato molti dibattiti, è stato oggetto di
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