Van Gogh, luglio 1890. Ma perché doveva uccidersi? E chi coprì, quando fu interrogato? Qual era la sua malattia?

Tutti gli elementi che portarono al tracollo del pittore, nel torrido luglio 1890. Il quadro clinico e la focalizzazione del disturbo del comportamento. Le testimonianze e le lettere. L'incontro con due ragazzi che probabilmente lo facevano ubriacare e che avevano una pistola

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Vincent van Gogh, Campo di grano sotto un cielo tempestoso (Auvers-sur-Oise, luglio 1890); olio su tela, 50×100,5 cm, Van Gogh Museum, L’opera venne dipinta pochi giorni prima della morte del pittore Amsterdam

Nella prima puntata abbiamo fornito, relativamente alla morte del pittore, la fondamentale testimonianza della figlia dell’albergatore che, per circa due mesi, aveva ospitato Vincent Van Gogh in una stanza, ad Auvers-sur-Oise, paese nel quale il pittore morì. Ora analizziamo ciò che portò alla morte del pittore, avvenuta il 29 luglio 1890, a causa dell’emorragia provocata da un colpo di pistola al torace.

Seconda puntata

Erano giornate torride, quelle di fine luglio, nella campagna di Auvers, a 30 chilometri da Parigi. Van Gogh alloggiava in un albergo a conduzione familiare. Era arrivato lì, dopo le dimissioni dal manicomio di Saint Remy, perchè il fratello Theo aveva saputo che ad Auvers villeggiava il dottor Gachet, un medico che si diceva potesse disporre di cure risolutive nei confronti di disturbi psichiatrici.
Theo alimentava la speranza di un recupero di Vincent e sosteneva, nonostante


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