Perché la semplificazione delle quotazioni non è una buona idea
di Alessandro Sannini, presidente di Twin Advisors&Partners London ed head of Strategy di 3iP Space
In questi giorni c’è un grande dibattito aperto sull’iniziativa motu proprio di Giancarlo Giorgetti, Ministro delle Finanze, per un provvedimento legislativo per semplificare l’iter di quotazione in Borsa delle pmi italiane. Si parla di alzare l’asticella della definizione di pmi a 1 miliardo di capitalizzazione, come un meccanismo di auto collocamento; un meccanismo che permette alle società di offrire al pubblico propri strumenti finanziari risparmiando gli oneri di intermediazione. Intanto rispetto alle piazze finanziarie europee Piazza Affari è un mercato sottocapitalizzato. Con una capitalizzazione di circa 680 miliardi di euro, il valore delle società quotate a Piazza Affari è di gran lunga inferiore a quelle delle altre piazze europee. Lo scorso anno 15 società, tra cui Atlantia ed Exor, hanno detto addio al listino principale milanese. I nuovi ingressi sono stati solo sei.
La riflessione a questo punto non è riguarda come quotare in Borsa, ma quali aziende quotare in borsa. Pare che si insista sul voler popolare il mercato di qualsiasi cosa, anche con
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