Le scuole pubbliche di Seattle fanno causa ai social: «Danneggiano i ragazzi»
Tutte le scuole pubbliche della città americana di Seattle hanno fatto causa ai giganti dei social media: Meta che controlla Facebook, Instagram, WhatsApp, Google per YouTube, TikTok dell’azienda cinese ByteDance, e Snap, la società che controlla SnapChat. Lo hanno fatto per proteggere i giovani e questa è la prima causa collettiva di questo genere.
Questo si legge nella denuncia: «Gli imputati hanno sfruttato con successo i cervelli vulnerabili dei giovani, agganciando decine di milioni di studenti in tutto il Paese attraverso un circuito vizioso di risposte positive sui social media che porta all’uso eccessivo e all’abuso delle piattaforme». Si parla di una dipendenza e dietro ci sono ovviamente i soldi. «Il contenuto che gli imputati propongono e indirizzano ai giovani è troppo spesso dannoso e teso allo sfruttamento per interessi economici».
Le scuole, un centinaio con circa 50mila studenti, dicono di non poter fare il proprio lavoro e portare avanti la missione educativa. Non riescono perché gli studenti soffrono d’ansia, depressione e altri problemi legati all’utilizzo eccessivo dei social. La causa venuta dalle scuole ne segue molte intentate dalle famiglie, alcune collegate
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