PFAS tossici, al via nuova causa: “i contenitori di plastica hanno contaminato ketchup, maionese e olio d’oliva”

Una nuova causa ha coinvolto un’azienda statunitense, accusata dai consumatori di aver utilizzato contenitori di plastica per contenere cibo, prodotti per la pulizia, articoli per la cura personale e altri prodotti di consumo contaminati da PFAS tossici. Ora i cittadini chiedono ai tribunali federali di far interrompere la produzione. L’accusa fa riferimento a una ricerca...

Negli Stati Uniti i consumatori hanno intentato un’accusa contro Inhance, un’azienda statunitense che non ha seguito le regole dell’EPA riguardo l’uso dei PFAS nei contenitori per alimenti

©traimak/123rf

Una nuova causa ha coinvolto un’azienda statunitense, accusata dai consumatori di aver utilizzato contenitori di plastica per contenere cibo, prodotti per la pulizia, articoli per la cura personale e altri prodotti di consumo contaminati da PFAS tossici. Ora i cittadini chiedono ai tribunali federali di far interrompere la produzione.

L’accusa fa riferimento a una ricerca di prossima pubblicazione, che ha rilevato che i PFAS (sostanze polifluoroalchiliche) dai contenitori di plastica HDPE (polietilene ad alta densità) vengono lisciviati a livelli estremamente elevati in ketchup, maionese, olio d’oliva e prodotti di uso quotidiano.

Inhance è la società sotto accusa, con sede a Houston, che produce decine di milioni di contenitori di consumo che contengono PFAS. I querelanti chiedono che l’azienda in questione debba seguire le regole dell’Environmental Protection Agency (EPA) e ricevere l’approvazione per mettere in commercio i prodotti.

I gruppi accusano, inoltre, anche le autorità di regolamentazione le


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