Corea del Sud, revocato il divieto di importare le sex doll

Le nuove linee guida riviste consentono alle bambole di passare la dogana, ma solo se hanno l’aspetto di persone adulte

Le sex doll, adesso, possono di nuovo venire importate in Corea del Sud: il divieto, in vigore dal 2018, è stato revocato, dopo anni di dibattiti sulla questione dell’interferenza del governo nella vita privata dei cittadini. 

Le nuove linee guida riviste consentono alle bambole di passare la dogana, ma solo se hanno l’aspetto di persone adulte: quelle che hanno le fattezze di minori o di personaggi noti, invece, rimangono vietate (la stessa norma, d’altra parte, è in vigore anche in Australia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti). Le sex doll non sono illegali in Corea del Sud, ma migliaia di articoli in arrivo dall’estero sono stati sequestrati alla dogana, negli ultimi anni, in base a una legge che limita l’importazione di beni, se dannosi per le tradizioni e la morale della Corea del Sud.

Gli importatori – secondo cui questi prodotti non ledono la dignità umana – negli anni hanno continuato a chiedere la revoca del divieto. 

Nel 2019, la Corte Suprema ha confermato la decisione secondo cui le bambole del sesso, utilizzate per uso personale, rientrano nella stessa categoria della pornografia,


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