Migranti, linea dura: il nuovo decreto del governo prevede sanzioni e confisca delle navi

Il  codice assicura «transito e sosta in territorio nazionale» ma solo per i soccorsi in mare, che devono essere «immediatamente comunicati» con la richiesta di un porto di sbarco

Un nuovo codice per le Ong e i migranti: lo ha previsto il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri di ieri sera, con multe e sequestri per chi non rispetta le nuove regole. 

La maggioranza è stata compatta a favore della linea dura: secondo le prime bozze del provvedimento, per le navi «il transito e la sosta in territorio nazionale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l’assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità». Le operazioni di soccorso devono essere «immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo nella cui area di responsabilità si svolge l’evento e allo Stato di bandiera, ed effettuate nel rispetto delle indicazioni delle predette autorità». Non è più possibile effettuare soccorsi multipli, a meno che non siano richiesti dalle autorità della zona Sar, né trasbordi da una nave all’altra, ad esempio da piccole barche su altre navi umanitarie più grandi. 

Chi trasgredisce va incontro a sanzioni molto severe: il comandante della nave rischia multe da 10 mila fino a 50 mila euro, mentre


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