La sicurezza internazionale e il mondo in cui viviamo. Il ruolo dell’Italia secondo Minuto Rizzo
Il mondo è uscito dagli schemi che ci avevano accompagnato per secoli. Tutti vogliono far sentire la propria voce mentre nessuno può stabilire delle regole. Una grande rappresentatività, quindi, ma poca “governance”. I governi devono modificare atteggiamenti storici in un ciclo di azioni e reazioni difficile da armonizzare e tanto meno governare. Un’altra annotazione è […]
Il mondo è uscito dagli schemi che ci avevano accompagnato per secoli. Tutti vogliono far sentire la propria voce mentre nessuno può stabilire delle regole. Una grande rappresentatività, quindi, ma poca “governance”. I governi devono modificare atteggiamenti storici in un ciclo di azioni e reazioni difficile da armonizzare e tanto meno governare. Un’altra annotazione è che non vi possono essere decisioni economiche senza un’interazione con la geopolitica. L’energia è uscita in primo piano come non mai.
Grande complessità come anche opportunità. Viviamo queste difficoltà strutturali connesse a quelle dell’ambiente; l’altra faccia della medaglia è che, nei grandi numeri, diminuisce la povertà, aumenta la prospettiva di vita, vi è un accesso alla conoscenza e all’informazione senza precedenti.
Come è naturale, si provocano facilmente fraintendimenti e letture divergenti della realtà. Dobbiamo comunque fare i conti con tutto questo, cercando un equilibrio che assicuri una ragionevole convivenza.
Diversamente dall’Occidente la Federazione Russa, considera ancora il territorio un elemento centrale della nazione, esalta i valori tradizionali interpretati dal potere politico, e considera legittimo l’uso dello strumento militare per affermare
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