Saviano va a frignare nel salotto “sicuro” di Formigli: “Giusto dire ‘bastardi’”. Beatificazione su La 7
Roberto Saviano dopo aver insultato Meloni e Salvini e dopo essere finito sotto processo per aver dato loro del “bastardo” si presenta a frignare nello studio di Piazza Pulita da Corrado Formigli. Un pulpito inarrivabile da dove rivendicare il suo insulto, spacciandolo per “resistenza”; da dove reiterare le ingiurie contro il centrodestra; e soprattutto cercare di passare dal torto alla ragione, sotto i buoni auspici del conduttore. Così, il processo a Saviano nella puntata del 17 novembre di Piazza Pulita si è trasformato in un processo contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Ottimo lavoro – si fa per dire- del conduttore che dà modo a Saviano di straparlare e fare i suoi pistolotti. Spiegando quanto è bello e “civile” il suo epiteto “bastardi”; deformando la realtà dei fatti, tipo che i voti ricevuti da Lega e Fratelli d’Italia sono arrivati dalla “depressione” di una parte dell’elettorato e da chi “è stato perso in giro con la propaganda anti-migranti”. Odio declinato a tutto tondo.
Saviano torna a frignare nel salottino “sicuro” di Formigli
Nel salottino ultra favorevole al lavoro delle Ong senza se e senza ma, Saviano si sente a casa sua: “Io quel linguaggio, quel bastardi lo rivendico. Non potevo stare zitto. Contestavo il potere politico“, afferma Saviano. Sdoganata l’offesa “bastardi” secondo la narrazione-difesa dello scrittore. Si tratta solo di un vocabolo di “resistenza”. Nessuno in studio gli ricorda che a parti invertite, Saviano è uno che querela eccome. Lo scrittore di Gomorra ha tutto l’agio per gettare discredito sul governo, dipingendolo come illiberale: “Non ci sono più spazi per resistere. Ci sono i social dove le fesserie che dicono vengono propagandate senza freni”, afferma riferendosi a Salvini e Meloni. E Corrado Formigli lo blandisce presentandolo come «il giornalista sotto processo
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