
Sovranismo alimentare alla mensa di Montecitorio: arrivano i menù regionali per i deputati
Sovranismo alimentare alla mensa di Montecitorio: arrivano i menù regionali per i deputatirepubblica.it
Quanto sovranismo alimentare che c’è nell’aria. Un vento nazionale e un po’ autarchico che da Palazzo Chigi spira fino a Montecitorio. L’idea è questa, partorita dalla destra di governo: nutrire i deputati con menù regionali. Uno per ogni piccola patria, a rotazione. E dunque, lunedì al Piemonte, martedì al Lazio (culla del melonismo, crocevia della nuova era di potere), mercoledì alla Sicilia, e via via lungo la cartina d’Italia. Tutto frutto della creatività di Paolo Trancassini, questore in quota Fratelli d’Italia, proprietario del ristorante di famiglia La Campana, un antico locale a due passi dalla Camera.
Tutto si tiene, in questa rincorsa a dare forma e colore a una linea politica che ha raggiunto il suo apice con la scelta di aggiungere al ministero dell’Agricoltura la dicitura: “Della sovranità alimentare”. E dunque, il deputato Trancassini ha pensato bene di regalare una soddisfazione al ministro Francesco Lollobrigida, immaginando per il ristorante della Camera sfumature alimentari regionali, un puzzle di cucine territoriali, un trionfo di campanile.
A dicembre, l’appalto di ristorazione della Camera scadrà. E sarà bandito un appalto con criteri stringenti, promette il questore: “Vogliamo alzare gli standard qualitativi delle materie prime e proporre una turnazione di menù regionali”. La notizia correrà veloce, nelle prossime ore. E chissà se a quel punto Ignazio La Russa lascerà che i suoi senatori restino a bocca asciutta, privati di questo sfoggio di sovranità alimentare.