Su Facebook odio e insulti per Alessia Piperno: “Buon soggiorno in Iran”
Su Facebook odio e insulti per Alessia Piperno: "Buon soggiorno in Iran"repubblica.it
I leoni da tastiera hanno una nuova preda: Alessia Piperno, la trentenne romana arrestata in Iran. Anche i suoi genitori sono stati presi di mira e la loro richiesta di aiuto, rilanciata in queste ore sui social da stampa e utenti solidali, è corredata di consigli non richiesti, fino agli insulti.
“Prima parte per zone estremamente pericolose poi piange e chiede aiuto. Quanto siete ridicole”, scrive un certo Valerio Gabba. “Dove c**o andate se non avete le palle di affrontare queste cose”. L’intrepido schiacciatore di pulsanti proprio non si capacita del fatto che una ragazza come Alessia, che nella vita ha scelto di viaggiare e in Iran si trovava già da due mesi e mezzo, si sia permessa di chiedere aiuto ai genitori trovandosi in pericolo. Proprio come i leoni nella savana che si attivano solo per difendere il proprio branco, anche Carlo Baldo insorge e pensando di difendere il suo Paese detta la linea: “Che paghi lei e i suoi familiari tutte le spese che lo Stato italiano dovrà sostenere. Basta! Una volta per tutte!”.
Poi c’è l’odiatore di poche parole: “Buon soggiorno in Iran”, scrive Sette Marco. Il suo disprezzo, come quello di altri utenti, si estende a tutte le donne che si permettono di girare il mondo, magari anche per sostenere chi è più in difficoltà: “Girate come Madre Teresa di Calcutta”, aggiunge Marco Sette, “e poi volete essere salvate”. La rabbia maschilista monta: “Siete delle irresponsabili e poi il nostro ministro degli Esteri deve intervenire per tirare fuori dai guai queste imbecilli”, scrive Emilio Bte. A lui e a tanti altri utenti che insultano Piperno e le altre donne, Roberta chiede se per Giulio Regeni o Patrick Zaki avrebbero adottato lo stesso linguaggio denigratorio.