Perché si sta parlando di intromissioni della Russia in campagna elettorale e cosa dicono i partiti
Perché si sta parlando di intromissioni della Russia in campagna elettorale e cosa dicono i partitifanpage.it
19 Agosto 2022
Ecco perché si sta parlando di intromissioni da parte della Russia in campagna elettorale e cosa dicono i leader dei partiti, da Letta a Salvini.
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Scoppia il caso Russia. Dopo che l’ex presidente russo Dmitri Medvedev ha esortato via Telegram i cittadini europei a punire i loro governi al voto, sono scattate le reazioni della politica: dal Partito democratico a Carlo Calenda, passando per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, sono arrivate parole di condanna. Ma non solo: c’è anche l’appello a tutte le forze politiche a prendere distanza dalle ingerenze russe. Un riferimento tutt’altro che velato alla destra sovranista, in particolare alla Lega, negli anni molto vicina alla Russia di Vladimir Putin.
“C’è un partito italiano, la Lega, che ha un accordo firmato nel 2017 con Russia Unita, il partito di Putin. Questo accordo deve essere disdettato. Se non lo fanno, è gravissimo per la sovranità del nostro Paese“, ha commentato Enrico Letta. Subito la replica di Matteo Salvini: “I problemi degli italiani non sono i tweet di Letta o di un russo. Votano gli italiani, non i russi o i cinesi“.
La presidente della Commissione esteri in Senato, l’esponente di Forza Italia Stefania Craxi, ha sottolineato come, sui rapporti con la Russia la Lega abbia dimostrato “ingenuità politica“. E poi ha aggiunto, in un’intervista con Repubblica, “Medvedev ha lanciato accuse irricevibili. Ma ho la sensazione che sia un signore che ci stia poco con la testa, che manchi di equilibrio“. Sulla stessa linea il numero due di Forza Italia, Antonio Tajani, per cui le parole di Medvedev sono sì “inopportune” e “da respingere nettamente“,