
NCC: la Corte Costituzionale boccia il decreto pro-taxi di Salvini
NCC: la Corte Costituzionale boccia il decreto ministeriale di Salvini che limitava pesantemente il servizio a vantaggio dei tassisti
Ennesima bocciatura, forse la più importante e definitiva, per il decreto NCC di Salvini (n. 226/2024) e le relative circolari attuative: la Corte Costituzionale ha dichiarato infatti illegittime alcune limitazioni introdotte dal Governo sui servizi di noleggio auto con conducente, accogliendo i conflitti di attribuzione tra enti promossi dalla Regione Calabria. In particolare, la Corte ha annullato tre misure nello specifico: il vincolo temporale di almeno 20 minuti tra la prenotazione del servizio NCC e il suo inizio, il divieto per gli NCC di stipulare contratti con soggetti intermediari (per esempio le app che mettono in contatto autisti e clienti) e l’obbligo per le aziende NCC di utilizzare esclusivamente l’app ministeriale per compilare il foglio di servizio elettronico, cioè il documento con cui il conducente indica le informazioni essenziali sulla sua prestazione.
DECRETO NCC DI SALVINI, UNA NORMA ‘DISGRAZIATA’
Oggettivamente, nell’ambito dei trasporti, raramente ci siamo imbattuti in una riforma così ‘disgraziata’ come quella che nelle intenzioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, avrebbe dovuto regolamentare il servizio di noleggio auto con conducente. Aspramente contestato dalla categoria prima ancora
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