
Dai gioielli del Louvre alla Gioconda rubata da un italiano: i furti più clamorosi della storia
Domenica 19 ottobre 2025, Parigi. Sono le nove e trenta del mattino quando quattro uomini incappucciati si presentano davanti al Louvre con un montacarichi da trasloco. Indossano gilet gialli, si confondono tra gli operai del cantiere vicino. In sette minuti penetrano nella Galleria di Apollo, tagliano le vetrine con le smerigliatrici e fuggono su due...
Domenica 19 ottobre 2025, Parigi. Sono le nove e trenta del mattino quando quattro uomini incappucciati si presentano davanti al Louvre con un montacarichi da trasloco. Indossano gilet gialli, si confondono tra gli operai del cantiere vicino. In sette minuti penetrano nella Galleria di Apollo, tagliano le vetrine con le smerigliatrici e fuggono su due scooter. Bottino: otto gioielli appartenuti a Napoleone e alla famiglia reale francese, stimati in 88 milioni di euro. Tra questi la collana di Maria Amelia con 631 diamanti e otto zaffiri, e il diadema dell’imperatrice Eugenia con quasi duemila diamanti.
Un colpo spettacolare – in pieno giorno, nel museo più visitato al mondo – che riporta alla memoria i furti che hanno fatto la storia. Perché se oggi i ladri scappano con le pietre preziose, un secolo fa un imbianchino italiano rubò nientemeno che la Gioconda. E la nascose sotto il cappotto.
L’italiano che rubò la Monna Lisa
È il 21 agosto 1911 quando Vincenzo Peruggia, decoratore varesino di 30 anni, decide di chiudersi all’interno del museo del Louvre. Conosce bene quei corridoi: ha lavorato
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