Il fungo dietro la “maledizione del faraone” potrebbe curare la leucemia

Per decenni è stato circondato da timori e superstizioni. Associato a morti inspiegabili nelle tombe egizie, Aspergillus flavus era considerato uno dei simboli più concreti della leggendaria “maledizione del faraone”. Eppure oggi, la scienza ci racconta una storia ben diversa: quella di una muffa che, da potenziale assassina silenziosa, potrebbe diventare una cura salvavita contro...

Da minaccia millenaria a rimedio naturale: Aspergillus flavus, il fungo “maledetto”, nasconde un potente principio attivo antileucemico contro il tumore del sangue

Ilaria Rosella Pagliaro

5 Ottobre 2025

Per decenni è stato circondato da timori e superstizioni. Associato a morti inspiegabili nelle tombe egizie, Aspergillus flavus era considerato uno dei simboli più concreti della leggendaria “maledizione del faraone”. Eppure oggi, la scienza ci racconta una storia ben diversa: quella di una muffa che, da potenziale assassina silenziosa, potrebbe diventare una cura salvavita contro la leucemia.

Tutto parte dalle antiche sepolture: nel 1922, dopo l’apertura del sepolcro di Tutankhamon, il finanziatore dello scavo, Lord Carnarvon, morì pochi mesi dopo. Una serie di morti successive alimentò la credenza popolare di una vendetta ultraterrena. Stessa sorte toccò, negli anni ’70, a un gruppo di archeologi polacchi che esplorarono la tomba del re Casimiro IV: dieci su dodici morirono in breve tempo.

La spiegazione più plausibile? Una muffa tossica dormiente da secoli, risvegliata dal movimento dell’uomo: proprio lei,


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